Internet è un posto talmente vasto da riuscire a coinvolgere una buona parte della popolazione. Ovviamente, bisogna essere realisti e pensare che oltre a persone senza alcuno scopo maligno, si nascondono anche individui con l’obiettivo di nuocere il prossimo. È il caso della truffa a Sky, Netflix e Dazn in cui vi è coinvolto un ragazzo Campano dell’età di 25 anni. Sembra che l’uomo abbia messo in piedi una struttura parallela illegale in grado di far vedere agli utenti i contenuti in streaming delle piattaforme, ma in maniera “gratuita”. Il problema è che in questo caso sono coinvolti centinaia di utenti, gli stessi che pagavano solo 10 euro mensili per guardare tutti i contenuti proposti dai colossi dello streaming.
Sky, Netflix e Dazn: di cosa si tratta
La questione nel 2020 aveva già attirato l’attenzione dei militari della Guardia di Finanza di Milano i quali, coordinati dal pm Paola Pirotta, avevano individuato e bloccato una serie di accessi illegali. Lo sviluppo delle indagini ha poi portato all’iscrizione nel registro degli indagati di venti persone residenti in Campania, Toscana, Emilia Romagna e Calabria per violazione della legge sul diritto d’autore
, tutte collegate alla struttura «CyberGrop»,
«molto nota nel mondo della pirateria digitale», spiegano gli inquirenti.
Un altro indagato procacciava gli «abbonamenti» e raccoglieva gli incassi pagati dai clienti finali, anche loro a rischio di multe. Ad un altro individuo coinvolto nell’inchiesta, hanno sequestrato in Toscana oltre 50 dispositivi mobili usati per gestire i contenuti di Sky.
La Fapav, la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali, ha chiaramente espresso soddisfazione per il lavoro della procura contro la pirateria digitale che «frena lo sviluppo non solo dell’industria audiovisiva, del cinema e della tv, ma impatta anche sull’intero sistema-Paese in termini di occupazione e di finanze».