A quanto pare l’infrastruttura server di Microsoft è ben più robusta di quanto di pensiamo, o meglio, di quanto pensano gli hackers, recentemente infatti, stando a quanto dichiarato dall’azienda stessa, i suoi server sono riusciti a sopportare un attacco di tipo Distributed Denial of Service (DDOS) dalla dimensioni mostruose, il picco più elevato ha raggiunto i 3,47Tbps.
Per chi non lo sapesse, gli attacchi di tipo DDOS sono degli attacchi informatici pensati per mandare un sistema in blocco, gli si invia infatti una quantità di dati a dir poco mostruosa, saturando la capacità di calcolo e mandando il tutto in blocco, rendendo poi le fonti gestite dal server colpito inaccessibili per un lungo periodo di tempo.
Generalmente questi attacchi non sono fattibili da un elemento isolato, per mandarli avanti gli hacker inviano dei malwares presso dei PC comuni, i quali una volta infettati, contribuiscono a rende l’attacco DDOS imponente.
L’attacco mitigato da Microsoft
L’infrastruttura cloud di Azure, la quale fa da basamento a Microsoft, è riuscita a mitigare un attacco DDOS arrivato da oltre 10.000 finti diverse situate in varie parti del mondo: USA, Cina, Corea del Sud, Russia, Thailandia, Vietnam, Iran, India, Indonesia e Taiwan, l’attacco ha constato di circa di 2 minuti di durata, nel picco assoluto ha raggiunto la bellezza di 340 milioni di pacchetti al secondo inviati.
Come potete ben leggere il picco massimo è stato vicinissimo a 3,5 Tbps, abbastanza da mandare in crisi probabilmente anche l’infrastruttura dell’FBI ma non quella di Microsoft che, sembrerebbe essere diventata brava ad assorbire tali attacchi, basti pensare che nella seconda metà del 2021, sono stati mitigati ben 359.713 attacchi, per una media di 1.955 al giorno, di cui il più potente dopo quest’ultimo, ha raggiunto throughput di picco pari a 3,25 e 2,55 Tbps.