Elettrodomestici sempre più performanti hanno portato a dover rivedere la scala della classe energetica.
Come cambiano le classi con la nuova legge
La nuova normativa è ormai in vigore da quasi un anno, precisamente dal 1 marzo 2021.
Tuttavia in tanti hanno ancora difficoltà a capire le differenze tra la nuova e la vecchia classificazione, nonostante un periodo di transizione dove nei negozi è obbligatorio esporre entrambi i cartellini sui prodotti, in modo tale da poter avere un termine di paragone.
Questa legge si è resa necessaria in quanto le sottoclassi A ormai erano sovrappopolate e creavano un certa confusione. Oltretutto alcune aziende, che producevano elettrodomestici con classificazione oltre la A+++, hanno iniziato ad inserire delle percentuali per informare i clienti che il loro prodotto risultava ancora più performante in termini di consumo, con diciture come A+++ -30% o -40%.
Una situazione di confusione insostenibile, che disorientava gli acquirenti al quale il parlamento europeo ha deciso di porre un termine.
Classe Energetica: a cosa corrisponde A+++
Veniamo dunque al nocciolo della questione che interessa a tutti noi: la vecchia A+++ a cosa corrisponde ora?
La risposta a questa domanda è: dipende, ma cerchiamo di spiegare meglio.
A grandi linee, potremmo dire che gli elettrodomestici A+++ ora si trovano in classe D e di conseguenza A++/E, A+/F e A passa in G. Tuttavia occorre precisare che questa non è una regola ferrea e dipende anche dal tipo di elettrodomestico.
Una novità importante è che l’etichetta energetica ora riporta il consumo ogni 100 ore di funzionamento dell’elettrodomestico anziché quello annuo presunto.
Al momento le nuove classi A e B risultano quasi sprovviste di dispositivi rientranti in questa fascia, in quanto molto restrittive, ma questo vuoto potrebbe portare le aziende ad una corsa alla ricerca e produzione di apparecchiature meno energivore a vantaggio dei consumatori, in particolare in questo periodo di forti rincari sulla bolletta.