In agricoltura l’uomo ha cercato da millenni di selezionare le semenze migliori.
Sia che si parli di alberi da frutto, di grano o verdure ci sono sempre state delle varietà predilette.
Una varietà di semenza può essere prediletta rispetto a un’altra perché ha caratteristiche che la rendono più resistente, ad esempio alle intemperie o alla siccità, ma anche perché in tavola o durante la lavorazione stessa può avere un sapore o una resa migliore.
Le piante per subire una modificazione genetica hanno bisogno di centinaia di anni, e non è detto che possano sempre essere positive.
Tramite le radiazioni, con bombardamenti di neutroni e raggi gamma, oggi è possibile accelerare questo processo di mutazione ed andare a selezionare solo i risultati di Interesse.
La tecnica prevede che le semenze siano coltivate in un campo circolare, dove al centro viene posta la fonte radioattiva.
Solitamente le piante più vicine alla fonte presentano mutazioni indotte negative e quindi sono di poco interesse per la sperimentazione.
Man mano che ci si allontana dalla fonte, i risultati diventano più interessanti con caratteristiche geniche rafforzate.
Un esempio famoso è il Grano Creso, ottenuto appunto con il bombardamento di radiazioni, al momento uno dei più utilizzati in Italia per la produzione di circa il 90% della pasta che finisce sui nostri piatti.
Una caratteristica particolare oltre alla grande produttività precoce e che se pressato tende a piegarsi piuttosto che a spezzarsi.
Questa tecnica si è rivelata utile anche nella selezione di una varietà di pistacchio resistente alla siccità utilizzata nelle zone desertiche.
Al momento questo metodo in Italia è caduto in disuso a favore di tecnologie di nuova generazione, ma in Oriente è ancora ampiamente utilizzato.