In generale, per quasi tutte le piattaforme streaming, musica e video, i periodi di prova gratuita sono un elemento cruciale nel passaggio che porta gli utenti a sperimentare i servizi e poi ad abbonarsi.
Dal punto di vista dell’utente si tratta di un modo assolutamente libero di testare un prodotto, e da quello delle aziende di una finestra di tempo preziosa per costruire una necessità lì dove in origine magari c’era solo curiosità. Apple ha recentemente deciso di eliminarli dal proprio servizio Music.
I periodi di prova non possono essere troppo brevi: bisogna dare il tempo al potenziale abbonato di far entrare il servizio nella sua routine quotidiana, di apprezzarne la comodità, e poi di patirne l’assenza una volta scaduta la promozione. Con Apple Music
, in questo senso, a Cupertino avevano deciso di fare le cose in grande, offrendo a partire dal 2015 ben 3 mesi di prova gratuita ai nuovi iscritti.Stiamo parlando sicuramente di una mossa aggressiva che all’epoca serviva ad attaccare un mercato dominato da concorrenti ben posizionati come Spotify. Ora, però, cambia la musica: in tutti e 150 i paesi dove il servizio della mela morsicata è disponibile (Italia compresa, dunque), infatti, i 3 mesi di prova gratuita sono stati pensionati, con un taglio netto che li riduce a un mese soltanto.
Tuttavia, resta in piedi la possibilità di sfruttare ben 6 mesi di sottoscrizione gratuita per i nuovi abbonati che acquistano un prodotto tra AirPods Pro, AirPods 2, AirPods 2, AirPods Max, HomePod Mini e prodotti Beats.