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Esselunga, i dipendenti avranno esoscheletri pensati per aiutarli nei lavori pesanti

Esselunga ha scelto di concentrarsi sulla salute dei propri dipendenti puntando su soluzioni tecnologiche estremamente all’avanguardia. Grazie alla collaborazione con Comau e Iuvo (spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) è in fase di realizzazione un esoscheletro per il supporto dell’articolazione lombosacrale.

Questo esoscheletro permetterà a tutti coloro che lo indossano di ridurre il carico sulla schiena durante il sollevamento e lo spostamento dei pesi. Si tratta di un dispositivo di ausilio ma soprattutto di sicurezza per chi svolge lavori faticosi con carichi pesanti.

I principali utilizzatori in Esselunga saranno i lavoratori addetti al magazzino e i benefici saranno immediati. I vantaggi del nuovo esoscheletro si avranno sia nel breve che nel lungo periodo in quanto i lavoratori potranno prevenire potenziali incidenti e ridurre lo sforzo fisico. Inoltre, con il supporto continuo sarà possibile ridurre la sensazione di fatica, il tutto a chiaro vantaggio della salute dei lavoratori.

 

I lavoratori di Esselunga potranno indossare un esoscheletro appositamente realizzato per ridurre il carico sulla schiena durante lo spostamento di carichi pesanti

Il progetto è nato da una collaborazione tutta italiana. Lo sviluppo è curato da Iuvo, spin-off della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, con lo scopo di migliorare il lavoro degli operatori che effettuano lo spostamento manuale di carichi.

Il processo di ingegnerizzazione invece è affidato a Comau, parte del gruppo Stellantis e specializzata nell’automazione industriale. Questa scelta è legata ai precedenti modelli realizzati dall’azienda come l’ esoscheletro Mate. La soluzione ha dimostrato una riduzione dello sforzo muscolare del 30% e un miglioramento della postura del 50%.

I primi test sul campo dei prototipi inizieranno nel corso dei primi mesi del 2022. Per la versione completa degli esoscheletri lombari bisognerà attendere il secondo trimestre dell’anno.

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Pubblicato da
Alessio Amoruso