L’Unione Europea ha delineato una nuova politica industriale che mira a rendere il continente un attore importante nell’industria globale dei semiconduttori.
L’European Chips Act, adottato questa settimana dalla Commissione europea, ha raggruppato 43 miliardi di euro di finanziamenti pubblici e privati per il settore, con l’obiettivo finale di raddoppiare la quota dell’UE nella produzione globale di chip dal 9% al 20 per cento entro il 2030.
Per anni l’UE ha voluto rafforzare la sua leadership nello sviluppo e nella fabbricazione di chip semiconduttori, ma la crisi della catena di approvvigionamento globale innescata dalla pandemia ha acuito l’urgenza di questi piani.
“I dati parlano chiaro: la carenza globale di chip ha rallentato la nostra ripresa“, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante l’annuncio del Chips Act. “Intere linee di produzione si sono fermate, ad esempio con le automobili. Sebbene la domanda fosse in aumento, non siamo stati in grado di fornire quanto necessario a causa della mancanza di chip. L’European Chips Act arriva quindi al momento giusto“.
Un grande investimento globale
L’UE non è l’unica grande potenza economica che realizzerà nuove fabbriche per produrre chip. Paesi di tutto il mondo hanno delineato piani di investimento per l’industria e proprio la scorsa settimana la Camera dei Rappresentanti ha approvato 52 miliardi di dollari di finanziamenti per l’industria dei semiconduttori degli Stati Uniti, di cui 39 miliardi stanziati per lo sviluppo di nuovi impianti di fabbricazione.
Rispetto agli Stati Uniti, il finanziamento è significativamente più debole. Sebbene le cifre principali siano simili, il budget di 43 miliardi di euro dell’UE include 30 miliardi di euro di investimenti, mentre i finanziamenti diretti del blocco costituiscono meno del 15% del totale. La maggior parte del denaro dovrebbe invece essere consegnata dagli Stati membri, i cui legislatori devono ancora approvare l’atto. Le dispute politiche e le preoccupazioni nazionali possono rallentare il modo in cui il finanziamento proposto raggiunge i progetti che ne hanno bisogno.