Samsung ha lanciato Exynos 2200 nelle scorse settimane. Il produttore coreano ha presentato il proprio System-on-Chip come rivoluzionario soprattutto per via della nuova GPU integrata.
Infatti, il SoC è stato sviluppato in collaborazione tra Samsung e AMD, con il chipmaker americano che ha curato la parte della GPU. Utilizzando tecnologie derivate direttamente dal mondo PC, il chipset era in grado di migliorare le prestazioni grafiche con il supporto, tra le altre cose, al ray tracing.
Tuttavia, in queste ore è emersa una analisi realizzata da TechAltar che ha spiazzato tutti. Nel report si legge che, in seguito ad alcuni benchmark effettuati, i miglioramenti prestazioni di Exynos 2200 rispetto alla precedente generazioni sarebbero marginali.
Rispetto a Exynos 2100, si registra un 5% in più di potenza della CPU e il 17% di miglioramento sulla GPU. Si tratta di valori estremamente contenuti considerando che, da un anno all’altro, gli incrementi prestazionali si aggirano sul 15-20%.
L’unica nota di merito è per il chip NPU che registra un aumento del 115%. Questa feature permette di eseguire molto più velocemente operazioni come la gestione delle immagini o le funzionalità di Intelligenza Artificiale.
Ovviamente, trattandosi di benchmark, è sempre consigliabile prendere queste informazioni con le pinze. I valori non rispecchiano quella che è l’usabilità quotidiana dei device con tale soluzione hardware. Inoltre non si conoscono quelli che sono i valori di efficienza energetica, riscaldamento sotto stress e prestazioni delle varie componenti come le fotocamera o il modem.
Tuttavia, considerando i valori espressi dal benchmark, la strada di Samsung con Exynos 2200, la sfida con Qualcomm e lo Snapdragon 8 Gen 1 sembra ancora una volta persa.