Da venerdì 11 febbraio è cessato l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in tutta Italia e le discoteche stanno riaprendo. Due fasi importanti di un graduale ritorno alla normalità a due anni dall’inizio della pandemia.

A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, e dopo prolungati blocchi e restrizioni, gli ultimi sviluppi della crisi sanitaria ci consentono finalmente di guardare al futuro con ottimismo. Questo è il primo allentamento delle misure approvate e suggerito da fonti vicine al governo. 

Cosa cambia a marzo

La data cerchiata in rosso sul calendario è il 31 marzo. Questo è il giorno in cui scadrà l’ultima proroga dello stato di emergenza. Poi, ma secondo qualcuno prima, un certificato verde potrebbe non essere più un requisito essenziale per entrare in alcune delle attività ora ritenute necessarie. Non sarà strappato, questo per specificare. La prospettiva è di vederlo ancora in uso per un po’, soprattutto al chiuso e al lavoro.

Ricordiamo che dal 15 febbraio il richiamo (ottenuto tramite vaccino o cura), diventerà obbligatorio per tutti i dipendenti di età superiore ai 50 anni sia nel settore pubblico che privato.

Quindi, la riapertura e l’allentamento delle restrizioni sono ben accette, ma non bisogna abbassare la guardia. Nessuno vuole rischiare una nuova ondata. Dovremmo aver imparato la lezione ormai.

Siamo ancora in un territorio ipotetico per quanto riguarda i cambiamenti a marzo, ma potrebbero non essere più richiesti i Green Pass, ad esempio per entrare negli stadi oppure nei ristoranti. I bar all’aperto torneranno a servire i clienti con l’estate. Tuttavia, per la conferma, è necessario attendere la decisione del governo.

 

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