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Scoperto un nuovo esopianeta che potrebbe rivelare la presenza di vita extraterrestre

Gli astronomi hanno scoperto un esopianeta in un altro sistema stellare. Chiamato “Proxima d”, è il terzo pianeta trovato in orbita attorno a Proxima Centauri, una stella nana rossa a soli 4,24 anni luce dal Sole.

Sebbene Proxima sia più vicino alla sua stella di quanto lo sia Mercurio al Sole, è improbabile che ospiti acqua liquida, gli astronomi hanno più la speranza di trovare pianeti simili alla Terra grazie a questa scoperta.

Ci si aspetta che pianeti di piccola massa come Proxima siano i più abbondanti nella nostra galassia e potrebbero potenzialmente ospitare la vita come la conosciamo.

È stato trovato da un team di astronomi utilizzando lo strumento Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanets and Stable Spectroscopic Observations (ESPRESSO) sul Very Large Telescope (VLT dell’ESO) dell’European Southern Observatory nel deserto di Atacama, in Cile.

Ci sono voluti oltre due anni di osservazioni per trovarlo

Il nostro vicino sembra essere pieno di nuovi mondi interessanti, alla portata di ulteriori studi ed esplorazioni future“, ha affermato João Faria, ricercatore dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço, in Portogallo e autore principale dello studio pubblicato su Astronomy & Astrofisica.

Proxima d è stato trovato utilizzando la velocità radiale della stella ospite. Una stella oscilla se ci sono pianeti in orbita perché orbitano tutti attorno a un centro di massa comune lontano dal centro di massa della stella.

“Questo risultato è estremamente importante”, ha affermato Pedro Figueira, scienziato degli strumenti ESPRESSO presso l’ESO in Cile. “Mostra che la tecnica della velocità radiale ha il potenziale per svelare una popolazione di nuovi pianeti”.

La stragrande maggioranza degli esopianeti trovati finora sono “super-Terre”, “mini-Nettuni” e “Giovani caldi”, nessuno dei quali è simile alla Terra o probabilmente ospiterà la vita.

“Dopo aver ottenuto nuove osservazioni, siamo stati in grado di confermare questo segnale come un nuovo pianeta candidato“, ha affermato Faria. “Ero entusiasta della sfida di rilevare un segnale così piccolo e, così facendo, di scoprire un esopianeta così vicino alla Terra”.

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Pubblicato da
Simone Paciocco