In natura esistono animali in grado di rigenerare alcune parti del corpo in piena autonomia. Ad esempio, le salamandre rigenerano persino cervello e cuore, o le lucertole cui ricresce la coda. I vermi possono addirittura dar vita a nuovi organismi. Noi umani non possiamo farlo allo stesso modo ma siamo in grado di rigenerare alcune parti, come nel caso del fegato, o di ripararne altre grazie agli interventi chirurgici e tutte le ultime tecnologie.
Quando perdiamo degli arti non possiamo rigenerarli. Le sperimentazioni sulle rane potrebbero rivelarsi un valido aiuto a riguardo. I ricercatori di Harvard che se ne sono occupati hanno coperto per 24 ore
le ferite dovute agli arti persi di alcune rane endemiche dell’Africa australe. I cinque farmaci utilizzati agiscono ognuno con una funzione ben precisa che favorisce la rigenerazione di nuovi vasi sanguigni, fibre e muscoli, rigenerando gli arti.Non per tutte le rane il risultato ottenuto con questo cocktail di farmaci è andato perfettamente a buon fine. “La zampa ha una rigidità interna data dalla struttura ossea, e la rana può quindi contare sulla forza muscolare per nuotare o reagire agli stimoli”. “Coprire la ferita con un cappuccio pieno di idrogel aiuta a simulare un ambiente acquatico, che, insieme ai giusti farmaci, favorisce il processo di ricostruzione prevenendo la formazione di cicatrici”, spiega David Kaplan. L’intento è stato quello di ricreare l’habitat naturale in cui vivono le rane. Sarà possibile anche per noi esseri umani?