Alcuni scienziati hanno sviluppato una versione artificiale delle cellule di polpi e calamari che consentono alle creature marine di adattarsi all’ambiente circostante. I ricercatori dell’Università della Pennsylvania ritengono che ciò possa portare a nuove applicazioni nella robotica, nell’architettura e in altri campi come la crittografia, l’ottica o i display in 3D.
Le membrane cellulari di polpi e calamari negli studi più recenti richiedono una quantità di pressione equivalente a un tocco delicato per cambiare colore e mimetizzarsi. In passato era necessaria più pressione e una maggiore deformazione degli organismi analizzati. Poiché i cromatofori artificiali necessitano di una deformazione inferiore al 20%, possano essere disposti come i pixel di uno schermo LCD.
Display e altre tecnologiche che cambiano colore, il nuovo progetto ispirato alle cellule di polpi e calamari
Questa capacità mimetica di animali come i polpi o i calamari si verifica quando la luce interagisce con le caratteristiche microscopiche di una superficie. Il fenomeno può essere ricreato in laboratorio utilizzando cristalli liquidi. Esercitando la pressione necessaria per portare ciascuno dei cromatofori artificiali al colore desiderato, gli ingegneri potrebbero programmarli come se fossero davvero i pixel di un display. I ricercatori mirano a realizzare display in 3D e finestre intelligenti che si adattano alla temperatura dell’ambiente. “Questi materiali morbidi possono trovare usi in applicazioni distinte come la crittografia, l’ottica e la robotica”, spiegano i ricercatori.
Non è la prima volta che un organismo vivente diventa fonte di ispirazione per un’applicazione artificiale di un determinato fenomeno. I ricercatori che se ne stanno occupando potrebbe cambiare per sempre il modo in cui progettiamo e percepiamo i colori dei dispositivi tecnologici.