Fermi tutti, la causa non è legata al Metaverso stesso, bensì agli “abitanti” che lo popolano. Cosa sta succedendo nelle ultime ore? Sembra che molti di questi siano stanchi della “normalità”, tanto da finire nell’esagerazione. Ebbene, ora anche la realtà virtuale è un ottimo mezzo per diffondere insulti intimidatori e violenza.
È successo in Gran Bretagna. Una donna, una volta entrata col suo avatar nel gioco virtuale Horizon Worlds (recentemente aggiunto sul mercato da Meta), è stata virtualmente assalita, violentata e insultata con frasi come “ammetti che in realtà ti piace” da quattro avatar maschili. Sfortunatamente per questi ultimi però, la lady in questione altro non è che la vicepresidente, con la responsabilità della ricerca sul Metaverso, di una società delle tecnologie virtuali, Kabuni Ventures. Parlando invece con leggerezza, altri utenti si sono feriti nella realtà mentre erano concentrati sul Metaverso. Nel buffo caso di Jake Masters, egli si è ferito a una mano menando fendenti mentre lottava in un incontro di boxe nella realtà virtuale.
Ad ogni modo questa folle tecnologia surreale, secondo Jaron Lanier, tecnologo e artista di realtà virtuale, avrà vita breve in quanto “non esiste alcun posto dove collocare tutti i sensori e i display digitali necessari” per un’immersione completa nella realtà digitale. Se così non fosse bisognerà prepararsi all’immenso potere di Zuckerberg. Secondo Scott Galloway, docente della New York University e guru della tecnologia: “Se riuscisse davvero a controllare le nostre relazioni sociali e le interazioni con la politica diventerebbe un dio scientifico. E l’idea di un dio di nome Zuckerberg terrorizza tutti».