L’industria delle telecomunicazioni italiana si è unita per chiedere al governo di ritardare un pagamento di 4,8 miliardi di euro per le licenze dello spettro della rete 5G mentre gli operatori della nazione continuano a combattere la concorrenza spietata nel mercato.
Il quotidiano italiano Il Sole 24 ha riportato che Asstel, che fa lobby per conto della filiera italiana delle telecomunicazioni, ha chiesto che i pagamenti siano dilazionati su tre anni per contribuire ad alleviare la pressione sugli operatori in conflitto. Allo stato attuale, il pagamento è dovuto quest’anno.
Reuters ha dichiarato che una lettera del capo di Asstel Massimo Sarmi al ministro dell’Industria italiano Giancarlo Giorgetti ha citato la forte concorrenza sui prezzi che ha portato a un costante calo delle entrate e messo sotto pressione i margini degli operatori.
Una situazione difficile per tutti
Iliad, Telecom Italia, Vodafone Italia e WindTre hanno sborsato un totale di 6,5 miliardi di euro sulle frequenze adatte al 5G nel 2018. L’asta ha raccolto 4 miliardi di euro in più rispetto all’importo minimo previsto dal governo ed è stata oggetto di notevoli critiche da parte dei commentatori e sindacati nazionali per l’alto costo dello spettro.
La vita non è stata facile per gli operatori dal momento che l’asta e il consolidamento del mercato potrebbero ora agli sgoccioli, anche se i recenti sforzi di Iliad per acquistare Vodafone finora sono andati a vuoto.
Telecom Italia, nel frattempo, sta cercando di respingere un’offerta di quasi 11 miliardi di euro da parte degli investitori KKR ed è sul punto di presentare una nuova strategia industriale nella speranza di stabilire una base commerciale più solida.