I fan di JRE sanno già qual è la procedura: scratch test, burn test, bend test, tutto per vedere se un dispositivo specifico può resistere all’usura quotidiana. In gran parte, OnePlus 10 Pro supera i test a pieni voti. Il display in vetro si graffia intorno a un livello 6 sulla scala di durezza Mohs (una volta rimossa la protezione dello schermo). Inoltre, il display OLED va in fiamme dopo circa 45 secondi a contatto con un accendino. È tutto abbastanza normale per uno smartphone nel 2022.
La vera sfida per OnePlus 10 Pro è stato il test di durabilità solitamente ideale per smartphone pieghevoli molto resistenti. Le lastre di vetro di solito gestiscono questo processo abbastanza bene, specialmente se rinforzate con una sorta di metallo o acciaio. Di tanto in tanto, però, la costruzione di un telefono non riesce a reggere questo tipo di tortura e sembra che OnePlus 10 Pro rientri in questa categoria.
Il retro in vetro si rompe dopo pochi istanti, diffondendo crepe e frammenti sotto la fotocamera ma lasciando intatto il display. Non è quello che ci si aspetta da un dispositivo di punta. La batteria occupa la maggior parte dello spazio all’interno della metà inferiore del telefono, creando uno spazio vuoto. Allo stato attuale, solo le strutture laterali sembrano supportare effettivamente quest’area. Anche il tasto del volume si allinea con questo spazio, riducendo ulteriormente la resistenza del dispositivo ad una minima pressione.
Ovviamente, i risultati di questi test, per quanto attendibili e da tenere in considerazione, sono casi estremi e non pregiudicano l’intera validità del dispositivo. Non dobbiamo necessariamente catalogare OnePlus 10 Pro come uno smartphone che non vale nulla. Sicuramente da un punto di vista strutturale è un passo indietro per l’azienda.