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Poste italiane sotto attacco phishing: ecco la mail scam che non bisogna aprire

Posteitaliane colpita da una campagna di spam, un’operazione su larga scala durante la quale vengono inviate migliaia di e-mail ingannevoli. Per quanto suggerisce il nome, queste false lettere sono camuffate da notifiche di Poste Italiane.

Le e-mail affermano che i destinatari hanno un pacco che li aspetta e chiedono che vengano pegate le spese di spedizione. Lo scopo delle lettere truffa è promuovere un sito di phishing che prende di mira informazioni finanziarie.

Secondo una traduzione approssimativa, le email fraudolente di “Posteitaliane” indicano che il pacco dei destinatari è arrivato. Verrà consegnato non appena verrà effettuato il pagamento della spedizione.

Questa tassa falsa deve essere pagata entro 48 ore. Le lettere truffa contengono un link, che presumibilmente porta alla pagina web di pagamento. Va sottolineato che le false email non sono in alcun modo associate alle vere Poste Italiane, e nessuna delle informazioni fornite da queste lettere è veritiera.

La carta di credito è a rischio

Il sito di phishing promosso sembra legittimo e richiede agli utenti di pagare una tariffa relativamente piccola di 1,79 EUR. Continuando sulla pagina e seguendo le sue istruzioni, questa somma potrebbe essere trasferita dal conto bancario ai truffatori, ma potrebbe anche essere significativamente maggiore.

Soprattutto, i siti web di phishing funzionano registrando le informazioni immesse al loro interno. Questa pagina web richiede agli utenti di fornire i dettagli della propria carta di credito.

I truffatori possono quindi utilizzare questi dati per effettuare transazioni fraudolente e/o acquisti online. Pertanto, fidandosi delle e-mail truffa “Posteitaliane”, gli utenti possono subire perdite finanziarie, gravi problemi di privacy e persino furti di identità.

Qualora siano già stati effettuati tentativi di pagamento tramite il sito di phishing, per prevenire l’uso non autorizzato della carta di credito, si consiglia vivamente di contattare immediatamente l’assistenza ufficiale della banca.

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Pubblicato da
Simone Paciocco