Di recente il Giurì ha bloccato lo spot della Fibra dell’operatore francese Iliad, in seguito ad una soffiata di WindTre, perché ritenuto ingannevole per gli utenti.
Lo spot in questione è quello sulla famosa Fibra di Iliad, che da ormai qualche settimana gira su i più importanti emittenti televisivi. I motivi ancora non sono noti, ma scopriamo qualche dettaglio in più.
Come detto, i motivi ufficiali dello stop non sono ancora noti, ma molto probabilmente sono da ricercare nella velocità pubblicizzata “fino a 5 Gigabit/s” cosa che in realtà non è totalmente sfruttabile (o per lo meno, non su un unico dispositivo) dai consumatori. Guardando lo spot non ci abbiamo trovato nulla di ingannevole, ma probabilmente il rivale WindTre ha scavato più a fondo ogni parola detta al suo interno.
Lo Iap fa sapere al Corriere che le motivazioni di questa pronuncia saranno pubblicate solo nei prossimi giorni mentre Iliad ha già rilasciato una nota ufficiale. “Siamo molto sorpresi dall’intervento del Giurì in seguito all’istanza presentata da un nostro concorrente, dal momento che come sempre comunichiamo le caratteristiche delle nostre offerte con la massima trasparenza“, si legge nel documento, ” Aspettiamo di conoscere le motivazioni di questa disposizione per comprenderla e valutare eventuali azioni”.
Non è la prima volta che l’azienda incappa nella scure del giurì. Nel 2018, all’esordio nel nostro Paese con la telefonia mobile, aveva dovuto interrompere gli spot sempre per pubblicità ingannevole. In particolare il giurì segnalava la menzione ad una generalizzata possibilità di sfruttare la rete dati 4G+, e la scarsa trasparenza nell’indicare costi di attivazione e limiti nell’uso della reti europee in roaming.