La Guerra tra Russia e Ucraina sta scatenando una serie non indifferente di gravi problemi, e tra questi vi è anche quello che coinvolge il tema “Aumento carburanti“. Come ne usciremo da una situazione così drammatica? Senza dubbio abbiamo già iniziato ad andare incontro a conseguenze che toccano i mercati finanziari.
Aumento carburanti: la situazione attuale
Lo scenario benzina/diesel era già complicato qualche mese fa, ma negli ultimi giorni soprattutto, i prezzi del petrolio sono arrivati a toccare vette che non si vedevano dal 2014. Nel dettaglio, la quotazione del brent, ha raggiunto ben 105,04 dollari al barile. Il prezzo medio per la benzina in modalità self service è oggi pari a 1,859 euro al litro, 1,733 euro quello del diesel. Ad ogni modo, nonostante si parli di prezzi “serviti”, sono già presenti costi che superano addirittura i 2 euro al litro. La media del diesel servito per esempio è arrivata a 1,870 euro al litro.
Aumentano anche i costi del gas, parola al presidente di Nomisma Energia
Ma non finisce qui, perché la corsa al rialzo coinvolge anche i prezzi del gas. I future scadenza marzo scambiati ad Amsterdam salgono del 57,2%, a 139,75 euro per megawattora, mentre la scadenza aprile sale del 56% a 138,67 euro. Più contenuto l’aumento dei future scambiati negli Stati Uniti, in rialzo del 5,12%.
Come spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. “Già siamo in piena crisi energetica, ma se si dovesse arrivare ad una interruzione della fornitura di gas con l’intensificarsi della crisi tra Russia e Ucraina e le conseguenti sanzioni internazionali, assisteremmo ad una ulteriore frenata dell’economia europea, Italia inclusa”.