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Con i nuovi scenari internazionali e con il conflitto che si è aperto in questi giorni in Ucraina, arrivano le prime conseguenze pratiche anche nella vita quotidiana degli italiani. Come previsto, infatti, dagli analisti, nelle prossime settimane arriverà una nuova dose di rincari non soltanto sulle forniture energetiche ma anche sul prezzo dei carburanti. Già in questi giorni le stazioni di servizio per benzina e diesel segnano costi più alti.

 

Benzina e diesel, i costi da record con il conflitto in Ucraina

In media nazionale, la benzina, prevede ora prezzi superiori a 1,820 euro per la modalità del self service. Sempre in media nazionale, con la modalità del servizio, il prezzo di un litro di benzina può anche superare la quota di 1,90 euro.

Importanti rincari sono attesi anche per il diesel. In linea con le tariffe della benzina, per un litro di gasolio la tariffa media nazionale è di 1,65 euro con la modalità self service. Con la modalità del servizio, il prezzo può superare gli 1,70 euro per un litro.

La crisi ucraina ed il conseguente rialzo del gas ha portato ad un netto aumento anche per il gas GPL, il cui nuovo prezzo supera gli 0,90 euro su scala nazionale. Anche per il metano previsti aumenti sino ad 1,60 euro al litro.

Le rinnovate condizioni tariffarie per gli italiani hanno riacceso le proteste da parte delle associazioni dei consumatori che chiedono al Governo interventi per sterilizzare gli aumenti sulla base dei bonus legati alle forniture energetiche domestiche. Ad oggi, però, non è previsto alcun genere di iniziative in tal senso da parte dell’esecutivo.

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