Un gruppo di hacker attivi in India si è occupato di produrre prove false contro innocenti per un periodo stimato di oltre dieci anni. A fare luce sulla delicata questione è stata la società di sicurezza informatica Sentinel One.
Dai rapporti emerge come i criminali informatici si siano fatti carico di generare falsi report digitali con trucchi utilizzati per sorvegliare i malcapitati. Numerose le vittime innocenti arrestate tra cui moltissimi attivisti per i diritti umani, accademici ed avvocati. Una situazione davvero incredibile.
In carcere da innocenti: ecco la mano degli hacker indiani
Una rete di computer e divese abilità informatiche sono sufficienti per condannare un perfetto innocente. La società di sicurezza preposta all’analisi degli ultimi rapporti ha evidenziato alcuni importanti casi di condanna datati addirittura a partire dal 2012.
Nel 2018 il caso “ModifiedElephant” ha coinvolto il gruppo di attivisti capeggiati da Rona Wilson che nell’occasione ha trovato la sua condannainsieme ad un gruppo di suoi associati. L’accusa è stata quella di voler rovesciare il Governo a fronte di prove per un presunto complotto rinvenute sul notebook di Wilson.
Una serie di successive verifiche dimostrarno comunque l’inappellabilità delle prove decretanto queste ultime come degli elaborati falsi inseriti nel PC attraverso una serie di malware. Dall’indagine si era scoperto che il gruppo era già attivo da ben 4 anni.
Per quanto riguarda i trucchi utilizzati ci si è appellati al phishing modificato sulla base dei diversi capi d’accusa da generare a carico della vittima. Una volta aperte, le email compromettevano il PC caricando foto, documenti ed altre prove compromettenti.
Non si tratta di un caso isolato. Un caso simile si è registrato anche per Baris Pehlivan, giornalista turco incarcerato nel 2016 per 19 mesi con l’accusa di terrorismo.