Preparatevi, perché stiamo per entrare in una realtà cruda e difficile da credere: la strumentalizzazione di animali a fini di guerra. Da sempre le creature più innocenti vengono utilizzate per colpire il nemico senza neppure guardarlo in faccia. Basti pensare ai cavalli e dromedari da cavalcare, agli elefanti di Annibale, ai piccioni viaggiatori, ai muli degli alpini, o più recentemente, ai cetacei portatori di mine (per lo più delfini e beluga), ai leoni marini addestrati oppure ai cani cercatori di esplosivi. Insomma, sembra proprio che dal passato non si abbia imparato nulla: tale follia potrebbe replicarsi anche nel 2022.
Quello di cui vi stiamo parlando è un avanzato progetto della Defence Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti, che ormai da alcuni anni sta testando degli ibridi composti da insetti e nano-tecnologia
per poi usarli come armi. In che senso? Questi fungeranno da portatori di micro cariche esplosive, da armi batteriologiche o come droni da ricognizione capaci di entrare ovunque. Quali saranno le specie coinvolte? Si utilizzeranno soprattutto coleotteri e imenotteri. Si è provato anche con le api, ma per fortuna almeno queste si sono salvate.A tal proposito, ne approfittiamo per ricordare che questi insetti, considerati da molti come “inutili esseri da schiacciare” portano in realtà benefici enormi a persone, piante e ambiente. Le api infatti trasportano da un fiore all’altro il polline, permettendo la crescita di frutta e verdura e garantendoci la possibilità di cibarci. Insomma, prima di agire dimenticandoci del rispetto per la natura, è bene tener conto dei danni che questi provocherebbero all’ambiente e non solo.