Lo stiamo notando tutti già da tempo, fare un pieno ai giorni nostri era già un vero e proprio lusso, ma dopo l’inizio della Guerra tra Russia ed Ucraina i prezzi del carburante sono saliti alle stelle. Proprio per combattere l’emergenza, il Governo italiano ha aderito all’intervento promosso dall’Agenzia internazionale dell’Energia (Iea), la quale ha raccomandato un primo rilascio delle scorte di petrolio.
Carburante: la situazione attuale e quella futura
Il Quotidiano Energia ha rilevato il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self, il quale è salito a 1,886 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,881 e 1,896 euro/litro (no logo 1,872 euro). Per quanto riguarda il prezzo medio del diesel sempre in modalità self, si raggiungono i 1,760 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,759 e 1,768 euro/litro (no logo 1,753 euro).
Parlando invece della modalità servito, il prezzo medio della benzina è pari a 2,024 euro/litro, con una forchetta tra 1,957 e 2,095 euro/litro (no logo 1,919 euro). Per il diesel la media è di 1,895 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,836 e 1,959 euro/litro (no logo 1,801 euro).
Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha scelto di far aderire l’Italia alla proposta del rilascio coordinato di una quota delle proprie scorte petrolifere.
Stando a quanto detto dal ministero, l’aiuto italiano consisterà in 2,041 milioni di barili (pari a 68,7 barili al giorno per 30 giorni). L’obiettivo è sempre lo stesso: ridurre il picco di prezzi del petrolio così da ridurre di conseguenza i costi del carburante.
Cingolani ha dichiarato: “Per l’Italia si tratta di circa 277 mila tonnellate di greggio che comprendono, oltre alla quantità standard stabilita, anche un ulteriore +25% a copertura della quota di quei Paesi che non hanno aderito.“