Non conosce fine la crisi dei prezzi in questa prima parte del 2022. Anche a causa dei tragici eventi in Ucraina, con il conflitto tra le forze a difesa del territorio nazionale dopo l’invasione russa, le materie prime hanno raggiunto picchi ancora più alti sul commercio. Uno scenario da sottolineare è quello relativo ai carburanti. Proprio in queste ore si segnalano nuovi rincari per la benzina e il diesel.
In media nazionale, il prezzo della benzina ha superato la quota dei 2 euro al litro per la modalità del servito. Leggermente più bassa, si arriva ad 1,90 euro, la quota per un litro di rifornimento in modalità self service. Questi picchi rappresentano il massimo storico in Italia sui costi della benzina.
Certamente non migliore è lo scenario per il diesel. In questo caso, per un litro di gasolio, gli italiani si trovano a pagare 1,90 euro
in media nazionale con la modalità del servito. Leggermente inferiore il costo per un litro in modalità self service.A causa dei nuovi prezzi del gas, è previsto un incremento dei costi per il GPL, il cui nuovo prezzo sfiora gli 0,90 euro su scala nazionale. Per il metano, invece, il costo di un litro ha superato oramai in maniera stabile la quota di 1,60 euro.
Proprio in queste ore, le associazioni dei consumatori sono tornate a farsi sentire nei confronti del Governo, chiedendo misure per mitizzare la portata di questi storici aumenti. Per la prima volta, l’esecutivo ha aperto alla valutazione di alcuni bonus carburante, in scia a quelli già previsti per i rincari delle forniture energetiche domestiche.