Il prezzo dei carburanti tra cui benzina e diesel hanno avuto negli ultimi giorni una impennata clamorosa. Ciò che sta accadendo attualmente preoccupa tutti in maniera incontrollabile tanto da portare figure fondamentali come Roberto Cingolani a scegliere la trivellazione delle aree per l’estrazione ed uccidere così il clima.
Prezzo dei carburanti: cosa succederà nei prossimi giorni?
Ad oggi il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è aumentato fino ad a 1,886 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,881 e 1,896 euro/litro (no logo 1,872 euro). Per quanto riguarda il prezzo medio del diesel sempre in modalità self, si raggiungono i 1,760 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,759 e 1,768 euro/litro (no logo 1,753 euro).
Parlando invece della modalità servito, il prezzo medio della benzina è pari a 2,024 euro/litro, con una forchetta tra 1,957 e 2,095 euro/litro (no logo 1,919 euro). Per il diesel la media è di 1,895 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,836 e 1,959 euro/litro (no logo 1,801 euro).
Per questa ragione il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dato l’ok per il rilascio coordinato di una quota delle scorte petrolifere da parte dell’Italia. Numericamente parlando l’aiuto italiano consisterà in 2,041 milioni di barili (pari a 68,7 barili al giorno per 30 giorni). Tutto ciò contribuirà (o almeno si spera) a ridurre il picco di prezzi del petrolio così da riportare “alla normalità” i costi del carburante.
Cingolani ha affermato: “Per l’Italia si tratta di circa 277 mila tonnellate di greggio che comprendono, oltre alla quantità standard stabilita, anche un ulteriore +25% a copertura della quota di quei Paesi che non hanno aderito.“