Tutti ne parlano, ma nessuno sa la verità: le auto plug-in, anche conosciute come PHEV, sono davvero ecologiche come ci fanno credere? In realtà è emerso da uno studio della società Impact Living che una quantità emessa di CO2 da 2 a 3 volte più alta di quanto dichiarato dalle case costruttrici. Ma perché allora diffondono altre informazioni?
Auto plug-in: parla l’esperto Marc Müller
L’ingegner Marc Müller, nonché titolare della ricerca, ha dichiarato che le auto PHEV sono più pesanti a causa della presenza della doppia motorizzazione e delle batterie, pertanto si va incontro ad un consumo piuttosto notevole. Secondo l’uomo «il ciclo Wltp sembra favorire gli ibridi plug-in rispetto alla realtà. In alcuni casi si possono raggiungere buoni valori di consumo — come succede a circa il 10 per cento dei partecipanti al nostro studio —, ma la media dei consumi mostra che questi veicoli sono già al di sopra degli obiettivi climatici europei e svizzeri. Ed è un peccato, visto che rimarranno sulla strada per 15 anni».
Lo studioso ha poi aggiunto, cercando di attenuare le accuse: «Il problema è che questi veicoli oggi sono presentati come molto efficienti dal punto di vista energetico e, perciò, in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni. Ma questo non è vero: sono veicoli a benzina migliorati, che tuttavia ritardano l’attuazione di una strategia efficace verso la mobilità sostenibile, la ripartizione modale (la percentuale di spostamenti con i diversi tipi di mezzi di trasporto, ndr) e la diffusione delle auto elettriche. I criteri devono essere cambiati in modo che i valori di consumo reale siano considerati come il vero punto di riferimento, e i Phev siano tassati per le loro reali emissioni di CO2».