The Guardians of Justice: cosa si nasconde dietro la serie che sta spopolando?

Il 1 marzo 2022 Netflix accoglieva la serie composta da ben 8 stili di animazione diversa tra cui stop-motion, live-action, pixel art, carta tagliata e tanto altro. Il suo nome è The Guardians of Justice e dietro questa si nasconde un segreto che nessuno conosce, ad eccezione del suo creatore Adi Shanka (ovviamente). Ebbene, è arrivato il momento di scoprire come è stata realizzata la serie Netflix.

The Guardians of Justice: Adi Shanka svela la realizzazione della serie sugli eroi

La serie sembra essere un omaggio agli anni ’90 e su Netflix è riportata la sinossi: “Marvelous Man, un super eroe alieno, ha protetto la terra per 40 anni. Quando una sconvolgente rivelazione e le sue disastrose conseguenze gettano il mondo nel caos, toccherà al ben più aggressivo luogotenente di Marvelous Man, Knight Hawk, e all’idealista The Speed bloccare la guerra nucleare. “

Adi Shanka ha spiegato: “Questo è il modo in cui funzionano i miei ricordi. Sto ripensando a qualcosa che mi è accaduto due o tre anni fa, non sembra ci sia un’atmosfera costante. Improvvisamente tutto diventa super roboante! Poi mi sembra di essere in un cartone animato! E poi ancora diventa dark e drammatico! E successivamente, all’improvviso, inizia a sembrare come i Looney Tunes. Con questo progetto stavo realmente cercando di mostrare cosa vuol dire esistere nella mia mente e come affronto la realtà. E si è trattato certamente di una sfida.

Gli elementi live-action sono stati una sfida perché, anche se lo show è almeno per il 50% live-action, si tratta di un cartone live-action. Quindi ho dovuto amplificare gli attori in modo che la loro interpretazione fosse all’altezza degli aspetti legati all’animazione e sembrasse una transizione in modo fluido. Avevamo live-action, animazione in 2D, animazione in 3D, pixel art, stop motion con l’argilla, semplicemente una sinfonia e in ognuna di queste avevamo stili e toni diversi. Era una sfida, ma una sfida fantastica, come dimostrarsi all’altezza dell’occasione nell’imparare come affrontare tutti questi mezzi. Perché non era mai stato fatto prima”.

Poi ha concluso: “Era così fin dal primo giorno. Ci sono, inoltre, alcuni mezzi che non ho usato: avevo pensato sarebbe stato fantastico realizzare una sequenza all’interno di un motore del videogioco, ma non l’ho messa. La lista dei mezzi di comunicazione usati era però lì.”

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