Le decisioni prese da Netflix hanno avuto un costo economico non indifferente. La società ha appena perso un milione di abbonati in un solo colpo.
Questo è il costo di bilancio, sulla decisione di interrompere il servizio di streaming sul territorio Russo.
Una portavoce dell’azienda, ha confermato che da domenica 6 marzo sono state interrotte tutte le trasmissioni.
Non sono inoltre mancate le critiche per la legge Russa, che impone a tutte le piattaforme, con più di 100 Mila iscritti, di trasmettere almeno 20 canali di stato.
Una decisione voluta come segno di protesta, per la crisi e il conflitto russo ucraino che ormai perdura da oltre 11 giorni.
Come Netflix tante altre società hanno intrapreso simili iniziative, Visa e MasterCard ad esempio hanno interrotto il servizio su tutto il territorio.
Apple non è da meno, infatti pochi giorni fa ha dichiarato che non venderà più i suoi prodotti in Russia.
Spotify ha interrotto i servizi Premium, ma manterrà il servizio di streaming standard, almeno al momento.
Ikea ha spiazzato tutti, annunciato di voler chiudere i suoi negozi su tutto il territorio russo, col risultato che i clienti si sono riversati in massa per gli ultimi acquisti.
Il quadro generale pare sempre più cupo per Mosca che sta pagando a caro prezzo le decisioni intraprese sin ora.
Una Russia devastata dalle sanzioni economiche e ormai sempre più isolata con tanti servizi sospesi e aziende che interrompono le proprie attività.
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