Negli scorsi giorni il mondo dell’informatica e del gaming nel dettaglio è stato scosso da un pesantissimo attacco hacker subito da Nvidia la cui paternità è stata rivendicata dal gruppo sudamericano Lapsus$, quest’ultimo è riuscito a trafugare ben 1000GB di dati sensibili e di grandissima importanza, all’interno del quale spiccano soprattutto tutte le API ed il codice sorgente sia del DLSS che del blocco al mining imposto sulle nuove RTX 30 LHR, ma non finisce qui, sono infatti trapelati anche tutti i dettagli in merito i chip che equipaggeranno le future schede della serie RTX 40, basati sull’architettura Ada Lovelace.
Stando ai dati trafugati dal gruppo di hackers il prossimo chip top di gamma si dirige quasi verso il 2X rispetto all’attua GA102, il prossimo AD102 infatti vanterà la bellezza di 18432 Cuda Cores, in grado di offrire delle prestazioni pari al 171% rispetto al top attuale, un 71% in più dunque, garantito dalla nuova architettura con processo produttivo a 5nm, che offre un numero di transistor decisamente superiore a parità di superficie.
A spaventare però c’è un dettaglio, per fortuna non confermato, infatti stando alle indiscrezioni, il TDP della scheda top di gamma potrebbe aggirarsi intorno agli 850W, consumi energetici che spesso equivalgono a quelli di un’intera postazione.
Non rimane dunque che attendere la presentazione ufficiali, le premesse seppur di provenienza discutibile sono ottime, si tratterebbe di un salto generazionale enorme che però avrebbe probabilmente una risonanza a dir poco gravosa soprattutto nel mondo del mining, il cui mercato potrebbe ulteriormente depauperarsi.