La speranza è l’ultima a morire, ma in questo caso il tunnel sembra essere piuttosto buio. In seguito allo scoppio della Guerra tra Russia ed Ucraina il prezzo dei carburanti ha subito un notevole aumento, scatenando polemiche e crisi generale. Qual è la situazione ad oggi?
Mentre il prezzo del petrolio sale, le compagnie continuano ad aumentare i prezzi della benzina e del diesel. In questo momento il brent è quotato ad oltre 125 dollari al barile. Per quanto riguarda i dati effettivi, il prezzo medio della benzina in modalità self ha superato i 2 euro al litro (2,004 euro) con picchi di oltre 2,2 euro al litro in modalità servito. Nel dettaglio, in modalità self, la forchetta dei prezzi è compresa tra 1,994 e 2,032 euro al litro (no logo 1,971 euro). Nel caso del servito, la media è di 2,117 euro al litro con prezzi compresi tra 2,069 e 2,226 euro al litro (no logo 2,014 euro).
Passando al diesel, il prezzo medio in modalità self ha raggiunto i 1,901 euro con diversi marchi compresi tra 1,881 e 1,977 euro al litro (no logo 1,891 euro). Al servito, la media del diesel sale a 2,019 euro al litro con prezzi medi praticati compresi tra 1,999 e 2,095 euro al litro (no logo 1,930 euro).
Insomma, la situazione può solo che peggiorare. Come se non bastasse, nonostante alcuni Paesi abbiano deciso di rilasciare una parte delle loro riserve petrolifere nel tentativo di risollevare la crisi, non vi è stato alcun riscontro positivo. Il ministro Roberto Cingolani ha però lanciato l’ultima carta: “L’olio di ricino può essere trasformato con processi molto innovativi in una sorta di diesel sintetico che produce sul ciclo di vita dal 60 al 90% in meno di anidride carbonica ed è perfettamente compatibile con i motori attuali”