La notizia che sta scuotendo il mondo da oltre dieci giorni è senza dubbi quella della guerra in Ucraina portata avanti dalla Russia di Putin, la quale ha invaso la nazione confinante scatenando la risposta sostanzialmente di tutto il mondo, le grandi potenze non hanno infatti mancato di far sentire la loro voce correndo in aiuto dell’Ucraina bandendo pesanti sanzioni ai danni della Russia.
Se però la guerra che stiamo osservando si sta svolgendo alla luce del sole, ne sta un’altra che invece non possiamo vedere che si sta svolgendo alla luce di uno schermo, stiamo ovviamente parlando della guerra che Anonymous ha dichiarato apertamente contro Putin, intimandogli di interrompere immediatamente la sua campagna se non vuole vedere tutti i suoi segreti rivelati al mondo.
Come Anonymous sta attaccando Putin
Se siete curiosi di sapere come Anonymous sta rendendo la vita difficile al Cremlino questo l’articolo che fa per voi:
Attacchi DDoS
L’attacco più utilizzato da Anonymous per mandare offline le piattaforme del Cremlino è senza dubbio il Distributed Denial of Service, capirne il funzionamento è molto semplice, immaginate che un sito internet abbiamo l’esclusiva per la vendita di un biglietto per lo spettacolo più ambito del pianeta, ora immaginate il momento che in cui vengono aperte le vendite, ovviamente il traffico di quel sito aumenta in modo esagerato ed esponenziale, ebbene è proprio questo quello che fa l’attacco DDoS, solo che ovviamente le connessioni soni fittizie e sono talmente tante da mandare quel server offline a causa del traffico impossibile da gestire.
Ransomware/Malware
Un altro tipo di attacco, più classico ma allo stesso tempo potenzialmente letale è l’attacco tramite malware o ransomware o entrambi, in generale tramite un piccolo phishing ci si garantisce l’accesso ad una rete LAN governativa, dopodiché si inietta un malware in grado di aprire tutte le porte di quella connessione per renderla vulnerabile, per poi iniettare ad esempio un ransomware, il quale criptando in un colpo solo tutti i file di quella rete li rende inutilizzabili annientando dunque tutti i servizi che dipendono da quest’ultima.