Il fast food più famoso al mondo, che ha dato momenti di gioia a grandi è piccini ha appena rilasciato una nota.
Stiamo parlando proprio di McDonald’s, che ha comunicato di voler interrompere il servizio temporaneamente in Russia.
Il Ceo Chris Kempckinski ha dichiarato: “Siamo giunti a questa decisione in quanto non possiamo ignorare ciò che si sta abbattendo sull’Ucraina”.
La catena ha deciso di chiudere ben 850 ristoranti, seppur momentaneamente, lasciando a casa 63 mila dipendenti.
Sessantatré mila dipendenti che, nonostante tutto, continueranno a percepire il proprio salario!
McDonald’s si dimostra una azienda leader e si rende protagonista di un grande gesto che mette al centro della politica aziendale il lavoratore, affermando: I nostri dipendenti dedicano cuore e anima al proprio lavoro, sarebbe ingiusto lasciarsi senza stipendio per dinamiche di cui non sono responsabili.
Anche nell’Ucraina a causa del conflitto, che oramai è arrivato al tredicesimo giorno di scontri, sono stati chiusi ben 100 ristoranti.
Lo stesso trattamento è stato riservato anche per i dipendenti Ucraini, che verranno pagati comunque dopo le chiusure.
La decisone delle chiusure tuttavia sembrerebbe essere legata al pressing, presumibilmente da parte del governo. Sui social qualche giorno fa si era scatenata la critica, con tanti utenti che chiedevano al colosso di seguire la politica diffusa di interruzione del business in Russia.
Tante altre aziende, americane e non, hanno preso la medesima decisione, come ad esempio Apple che non venderà più i suoi prodotti sul territorio Russo.
Anche Ikea si accoda chiudendo 17 punti vendita, col risultato che i clienti si sono riversati in massa per compiere gli ultimi acquisti.
Nel settore digitale Airbnb, Netflix, Spotify, TikTok, Facebook e Twitter hanno interrotto i propri servizi.
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