La “questione crisi” sta leggermente sfuggendo di mano. In questi giorni infatti è in circolo su Whatsapp il messaggio vocale di un presunto autotrasportatore che allarma la popolazione annunciando uno sciopero al lavoro per 15 giorni. Ma è davvero così? Ecco svelata la verità.
La situazione è questa: in Sardegna gli autotrasportatori hanno deciso di scioperare. A fare da portavoce a questi ultimi vi è Franco Funedda, lavoratore di Sassari: “Da lunedì ci fermiamo, siamo in 350”. “Non sappiamo quando riprenderemo a fare consegne, prima dovranno accogliere le nostre richieste: la defiscalizzazione del gasolio, a 2,50 euro al litro non si può lavorare. Lo stop inizierà all’alba, faremo ciò che è opportuno fare per noi stessi e per tutti i sardi”. Insomma, lunedì 14 i sardi del settore scenderanno nei porti e nelle zone industriali dell’Isola dall’alba per protestare contro il caro gasolio .
Al che, uno dei tanti autotrasportatori disperati, ha messo in circolo un messaggio dichiarando: “Signori buongiorno, sappiate che da lunedì i camionisti incroceranno le braccia per quindici giorni, quindi organizzatevi perché presto non arriverà più merce da nessuna parte. Fate subito la spesa, non è uno scherzo, ma una cosa serissima”. Ciò ha provocato immediatamente un caos generale nei supermercati: carrelli pieni, scaffali vuoti e lunghe file fuori dai market, praticamente come successe durante il primo lockdown.
Ad ogni modo il segretario della Filt Cgil Arnaldo Boeddu ha detto: “Si tratta di un messaggio di un lavoratore disperato che sta annunciando qualcosa di illegale. Vietare i beni di prima necessità è un reato, non è possibile privare la popolazione dei beni primari”. Pertanto egli, una volta individuato, rischierà una denuncia per procurato allarme.