Cosa accadrebbe in caso di attacco nucleare all’Italia? Dove saranno lanciate le testate atomiche russe in caso di guerra termonucleare? Sono alcune delle domande che molti si pongono anche in Italia, il timore e’ quello di assistere un’escalation del conflitto Russo-ucraino che vedrebbe un allargamento del confronto esteso anche ai Paesi Nato. Un timore che emerge anche dal rinnovato interesse di molti italiani sulla possibilità di costruire un bunker o un rifugio nucleare sotto casa.
Esistono in rete diversi simulatori che illustrano i danni causati dalla caduta di un ordigno nucleare. Nei giorni scorsi è tornata in auge (circolando su molte chat di whatsapp) l’applicazione gratuita Nukemap, progetto nato in realtà 10 anni fa e ideato dallo storico della scienza ed esperto di armi nucleari Alex Wellerstein.
Basta scegliere un punto sulla mappa (qualsiasi punto del mondo) e c’è la possibilità di selezionare il tipo di dispositivo: si va dai piccoli dispositivi alla bomba come quella sganciata su Hiroshima
(15 kilotoni) fino all’ultima bomba russa in grado di sprigionare fino a 100 megatoni.Una volta cliccato il pulsante “detonare” il simulatore mostra gli effetti dell’esplosione a breve e lungo termine indicando la zona di totale distruzione e quella interessata dalle radiazioni (nel corso di giorni, settimane e mesi) evidenziando le zone contaminate.
L’Italia ha alcuni missili nucleari piazzati nelle basi Nato sul suo territorio. Dal 2015 le bombe nucleari B61 mod 3 e mod 4 sono conservate in due sedi, 50 presso la base aerea di Aviano e 20-40 presso la base di Ghedi.
Cosa accadrebbe se una bomba (supponiamo 50 megatoni) venisse sganciata sull’Italia? Ecco i risultati seguendo questo link.