Se prima la sostanza presente negli alimenti che ci perseguitava era l’ossido di etilene, ora è arrivata una nuova minaccia. Della serie “per quest’anno non ci facciamo mancare nulla” ecco che ci si mette un ulteriore ostacolo. Di cosa si tratta? Perché è pericoloso e quali sono i prodotti ritirati? Ecco tutti i dettagli.
L’elemento incriminato sono le aflatossine. Scientificamente parlando, trattasi di sostanze dichiarate tossiche dall’Efsa e derivanti da un fungo, l’Aspergillus. Questo si trova in climi perlopiù umidi e caldi, dunque stando all’attuale situazione sul progressivo riscaldamento climatico, i ricercatori ipotizzano un aumento notevole delle aflatossine nel cibo. Nello specifico, di queste micotossine genotossiche e cancerogene ne esistono due tipiologie: M1 e B1. Come arrivano all’uomo? Semplice. Attraverso il salto di specie dagli animali che di solito si cibano di mangime già contaminato. Le aflatossine si trovano soprattutto in: arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao.
Come avete potuto vedere, tra i prodotti ritirati (in questo caso da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco) della settimana vi è anche un farmaco. Trattasi di un antipertensivo contenente nitrosammine oltre i limiti di legge. Queste ultime possono essere definite come composti cancerogeni derivati dei nitrati e nitriti, pertanto dannosi per la salute dell’uomo.