Facciamo il punto della situazione sui rincari dell’ultimo periodo. In modalità self la benzina ha raggiunto una media di 2,219 euro al litro mentre il diesel di 2,225, dunque un +13% e un +21% rispetto ai prezzi già elevati della scorsa settimana. Quanto al petrolio, dopo aver toccato i 128 dollari al barile l’8 marzo, è tornato a scendere verso i 98 dollari al barile, circa il 29% in meno. Non vi sembra ci sia qualcosa di strano?
Secondo il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani trattasi di una “colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini, un aumento del prezzo di benzina e diesel ingiustificato. Non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi.”
Poi aggiunge: “È necessario stabilire il prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare. È fondamentale. Serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato. E, se fisso il prezzo del gas
, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica”.Alle accuse ha poi contribuito la parola di Paolo Bogoni, professore di Tecnologia ed Economia delle Fonti Energetiche all’Università di Trieste. Egli ha spiegato: “C’è qualcosa che non quadra perché c’è un aumento che va al di là della prassi, e qualcuno probabilmente ci sta guadagnando. Ci sono circa 20 centesimi in più [sul prezzo al litro] di quelli che i dati suggeriscono”. Il professore non conferma la teoria di Cingolani ma non la esclude, anzi, puntualizza: “È un fenomeno tipico dei tempi di guerra”.
Ad ogni modo la procura di Roma ha aperto un’indagine sulle presunte speculazioni, e il Ministro Cingolani sarà la persona informata sui fatti.