Le ultime settimane in Cina sono state particolarmente critiche a causa della nuova ondata di contagi causati dal COVID-19. Il Governo ha avviato nuovi lockdown nelle aree più popolate come il distretto di Shenzhen. Questa scelta ha di fatto bloccato le operazioni di tutte le aziende attive nella zona tra cui anche quelle di Foxconn, storico fornitore di Apple.
Per fortuna, lo stato di emergenza sembra essere rientrato e i lockdown sono terminati. Ecco quindi che anche Foxconn sta tornando ad operare. Secondo il nuovo report di Reuters, l’azienda è già tornata attiva al massimo regime.
Lo stabilimento produttivo di Shenzhen, dedicato in parte ad Apple, sta lavorando quasi a piena capacità dal 21 marzo. A confermarlo è una dichiarazione rilasciata da un portavoce dell’azienda. Foxconn quindi non ha voluto perdere ulteriore tempo e ha richiamato i propri lavoratori nel momento in cui sono terminate le restrizioni causate dal lockdown.
Foxconn sta riaprendo gli stabilimenti in Cina bloccati dal lockdown tra cui anche quelli dedicati alla produzione per Apple
Per poter ripartire in sicurezza, l’azienda ha dovuto prendere particolari accordi con il Governo locale. Infatti, al fine di prevenire ulteriori contagi, i lavoratori devono essere protetti e lavorare in una bolla che garantisca la loro sicurezza.
Oltre allo stabilimento di Shenzhen, Foxconn ha avviato le attività anche negli stabilimenti situati nei distretti di Longhua e Guanlan. Anche in questi campus il lavoro si svolge ne rispetto delle politiche di prevenzione dell’epidemia. Per quanto riguarda i dipendenti di Futian, invece, continuerà lo smartworking considerando che l’area è catalogata ad alto rischio.
La produzione dei device Apple può continuare senza grossi intoppi. Infatti, parte dello stabilimento di Shenzhen è dedicato all’azienda Californiana ma la maggior parte della produzione è delocalizzata su un altro impianto.