Negli scorsi giorni la Corte suprema brasiliana ha bannato Telegram dal Brasile poiché ha sentenziato che l’applicazione non faccia il necessario per controllare l’attendibilità dei contenuti.

Successivamente, però, la vicenda ha registrato un nuovo sviluppo, stavolta direttamente da parte di Pavel Durov, fondatore della società. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Telegram bannata dal Brasile

Come appena anticipato, Durov ha voluto esprimersi sulla questione, ecco le sue parole: “Sembra che abbiamo avuto un problema con le e-mail tra i nostri indirizzi aziendali di telegram.org e la Corte Suprema brasiliana. A seguito di questo errore di comunicazione, la Corte ha deciso di vietare Telegram per non aver risposto. Abbiamo rispettato una precedente decisione del tribunale a fine febbraio, rispondendo con un suggerimento per inviare future richieste di rimozione ad un indirizzo e-mail dedicato.

Sfortunatamente, la nostra risposta deve essere andata persa, perché la Corte ha utilizzato il vecchio indirizzo e-mail generico per ulteriori comunicazioni“. Per evitare tali situazioni anche in futuro Telegram ha stabilito un canale di comunicazione ufficiale con il Brasile: “Poiché decine di milioni di brasiliani si affidano a Telegram per comunicare con familiari, amici e colleghi.

Chiedo alla Corte di prendere in considerazione la possibilità di posticipare di qualche giorno la sua sentenza e permetterci, così, di porre rimedio alla situazione nominando un rappresentante in Brasile e istituendo un quadro per reagire a problemi urgenti futuri come questo in modo rapido“.

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