La riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione è ormai un discorso tutt’altro che astratto. Le misure si sono concretizzate esattamente il 18 marzo 2022 per quanto riguarda il decreto ministeriale, mentre per il decreto legge è accaduto il 21 marzo. Già dal giorno seguente sono poi entrate in vigore le “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina“. Lo sconto varrà fino al 20 aprile e conterrà le norme che ne ridurranno il prezzo.
Benzina: Confindustria non appoggia
Le nuove regole hanno però smosso gli animi delle associazioni di categoria come Confindustria. “C’è grande delusione” ha detto Maurizio Marchesini, Vice Presidente per le Filiere e le Medie Imprese. Egli poi ha continuato: “È davvero modesto sia nei contenuti, sia nell’orizzonte temporale degli interventi previsti. La riduzione di 25 centesimi al litro del prezzo di benzina e gasolio, oltre a essere poco più che simbolica, vale solo per un mese. Di fronte a intere filiere industriali, spesso anche molto lunghe – dalle cartiere alle ceramiche, da alcuni comparti del tessile-moda alle fonderie – che sono sotto pressione o stanno letteralmente chiudendo, ci aspettavamo un provvedimento più incisivo da parte del governo.
Gli imprenditori stanno incalzando da giorni il Governo affinché metta in campo misure straordinarie e di carattere strutturale. Lo scopo è di calmierare i prezzi eccessivi, e non giustificati, dell’energia ma, la bozza del decreto, non fornisce risposte soddisfacenti. Al massimo, come con la rateizzazione fino a 24 mesi per i consumi energetici relativi ai mesi di maggio e giugno accompagnata da garanzie pubbliche sui prestiti contratti per fare fronte ai maggiori costi, si sposta tutto solo in avanti nel tempo. Per questi motivi, temiamo che il provvedimento appena varato, oltre a non essere efficace, non sia neanche in grado di far recuperare fiducia agli imprenditori”.