Il caro carburante sarebbe stato scongiurato almeno per il momento, con il Governo che avrebbe varato il nuovo decreto. Questo riuscirà dunque a tenere più basso di circa 0,30 € il prezzo di benzina e diesel per almeno un mese.
Nel momento in cui la discesa non dovesse avvenire, il Governo si riserva il diritto di intervenire ancora. Proprio per tale motivo sembrerebbe che i benzinai si siano organizzati per arrivare più o meno agli stessi prezzi, compresi tra gli 1.75 e gli 1.68 nei casi più interessanti.
“In considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, le aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante, di cui all’Allegato I al testo unico delle accise approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, sono rideterminate, relativamente al periodo di cui al comma 2, nelle seguenti misure: a) benzina: 478,40 euro per 1000 litri; b) olio da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per 1000 litri.”
Oggi dunque sono entrate in vigore le norme con i prezzi della benzina e del diesel che dovranno subire i primi effetti. Tale misura durerà per un mese, ma a quanto pare non finisce qui. Nel momento in cui i prezzi tra un mese non dovessero essere scesi, è possibile che il governo decida di intervenire ulteriormente.
“La rideterminazione delle aliquote di accisa di cui al comma 1 si applica dal giorno di entrata in vigore del presente decreto e fino al trentesimo giorno successivo alla medesima data.”
“La confusione interpretativa generata dai provvedimenti assunti dal Governo, rischia seriamente di riflettersi sulla rete distributiva e sui consumatori. Malgrado le nostre insistenti sollecitazioni dei giorni scorsi, i decreti nulla dicono sulle quantità già immesse al consumo al momento della loro entrata in vigore. Il che fa ritenere oggettivamente che quelle stesse quantità saranno ancora vendute con accise “piene”. Un provvedimento sui prezzi dei carburanti, richiesto, atteso e che quindi non può che essere valutato positivamente, rischia ora di non avere un immediato e trasparente effetto pratico alla pompa, generando altra inutile confusione, disorientamento e diffuso scontento. Ecco perché chiediamo al Governo di fare subito chiarezza.“