Mentre l’Europa accelera la sua transizione verso la mobilità elettrica, molti paesi si stanno concentrando per un cambiamento radicale che andrà a modificare le infrastrutture di ricarica.
Il mercato italiano delle auto elettriche sta iniziando solo ora a farsi notare e, sebbene la sua rete limitata di caricabatterie rapidi sia sempre stata una preoccupazione per gli scettici e gli appassionati, questo problema potrebbe presto diventare un ricordo del passato.
Autostrade per l’Italia (Aspi), uno dei principali operatori autostradali a pedaggio in Europa, gestisce 3.020 km di rete autostradale italiana di 7.000 km. Nell’ambito di un piano industriale lanciato di recente, l’Aspi sta intraprendendo un importante investimento che alla fine vedrà tutte le sue stazioni di rifornimento adottare colonne di ricarica ad alta potenza.
Ciò creerà una spina dorsale completamente nuova per la crescente infrastruttura di ricarica rapida dei veicoli elettrici del paese, che finora è stata sostenuta in Italia solo da Tesla e Ionity.
Aspi sta entrando nel mercato della ricarica di veicoli elettrici in un momento di rapida crescita. I precursori della ricarica ad alta potenza (HPC) hanno preso piede in tutto il territorio italiano negli ultimi anni.
Una rete che vuole competere con Tesla
La rete dei Supercharger di Tesla, con oltre 50 stazioni aperte o in costruzione in tutto il Paese, è attualmente di gran lunga la più sviluppata, e Supercharger si trova già in posizioni strategiche in tutte le regioni. L’ultima versione del Supercharger di Tesla è anche notevolmente più veloce dell’originale, arrivando a circa 250 kW.
Fondamentalmente, questa rete è attualmente ancora riservata ai veicoli Tesla. Con piani di espansione aggiornati a prezzi ragionevoli e una probabile apertura ad altre auto elettriche in futuro, la rete Tesla è il boss finale da battere.
Autostrade per l’Italia si è posta un obiettivo davvero molto ambizioso. La fase 1, a partire da ora, vedrà lo sviluppo di oltre 300 kW di stazioni HPC (ciascuna da 4 a 6 punti di ricarica) presso 67 stazioni di rifornimento individuate e concordate con il Ministero dei Trasporti lungo la sua vasta rete autostradale.
Ciò significa che quasi un terzo delle 200 stazioni di rifornimento della rete sarà elettrificato nei prossimi 2-3 anni. La successiva Fase 2 vedrà coperte tutte le restanti parti della rete, triplicando con un ampio margine i numeri di quella che sarà la rete HPC più estesa d’Italia.