Proprio oggi è arrivata la decisione da parte di Nestlè che dunque sceglie di abbandonare la vendita di diversi marchi di sua mano in Russia. Anche KitKat e Nesquik dunque non saranno più trattati.
La decisione è arrivata in seguito all’attacco da parte del collettivo di hacker meglio conosciuto come Anonymous, il quale ha preso possesso di 10 gigabyte di dati di Nestlè diffondendoli sul web. Proprio per questo motivo l’azienda ha quindi dichiarato quanto segue: “Sospenderemo la stragrande maggioranza del nostro volume prebellico in Russia anche in settori come il caffè e il cibo per cani”, ha affermato un portavoce di Nestlé.
Le informazioni rubate comprendevano password e dati sensibili di addetti ai lavori ma anche dei clienti dell’azienda che si erano registrati sul sito web per acquistare online. Sarebbe dunque stata una punizione
quella di Anonymous verso Nestlè, dopo che diverse aziende invece avevano scelto autonomamente di tagliare qualsiasi rapporto con la nazione capeggiata da Putin.Era arrivato in realtà proprio da parte di Anonymous una sorta di ultimatum che lasciava 48 ore ad alcune aziende tra cui anche Nestlè per decidere di lasciare la Russia. L’azienda ha negato l’hackeraggio dei suoi dati, facendo passare dunque la decisione come una scelta deliberata della società non indotta da nessuno. Queste le parole di un portavoce lo scorso 21 marzo:
“Stiamo facendo tutto il possibile in Ucraina e nei paesi limitrofi per aiutare ad alleviare questa catastrofe umanitaria. Siamo ancora una delle poche aziende alimentari attive in Ucraina e talvolta riusciamo persino a distribuire cibo a Kharkiv”.