La diminuzione del costo del carburante è stata, nelle ultime settimane, una boccata d’aria fresca. Grazie non tanto al calo del costo del greggio (rimane infatti la fonte dei problemi) ma al taglio delle accise statali deciso dal governo, c’è stata una corsa al rifornimento da parte degli automobilisti, consumatori di sia benzina che diesel.
In realtà il calo dei prezzi dei carburanti non è servito solo a salvaguardare il portafoglio dei proprietari di veicoli privati, ma anche a contenere i prezzi di quei beni e prodotti sui quali incide anche il prezzo del trasporto su strada. Certo, i beni di prima necessità hanno sofferto soprattutto gli aumenti repentini delle settimane precedenti, ma a pensarci bene, tutto è stato colpito dallo tsunami internazionale del greggio.
Per trovare tregua, il governo ha deciso di intervenire sulle tasse statali già applicate sui carburanti (le cosiddette “accise”), operando un taglio rapido e provvisorio senza precedenti : 30 centesimi; una fortuna, se pensiamo che il litro sia di gasolio che di benzina ha sfondato il muro dei 2 euro in pochi giorni.
Sconti fino a 60 centesimi
La prospettiva che avanza riguarda alcune regioni italiane, dove sono imminenti ulteriori tagli alle accise: quindi, in calo di 25 centesimi (accise) e 5,5 centesimi in meno dell’Iva, per un costo complessivo che è sceso di 30,5 centesimi al litro, si aggiungerà un contributo che proverrà direttamente da alcune regioni, deliberate ad iniziativa autonoma dal governo centrale.
La spinta è arrivata dal nuovo rialzo registrato nel giro di poche ore che ha minacciato di vanificare la manovra del governo, portando il prezzo al litro sopra 1,8 euro. Ulteriori sconti sul prezzo della benzina e del gasolio entreranno in vigore dal 1 aprile a partire dai distributori di carburante del Friuli Venezia Giulia, primi nell’elenco delle Regioni che hanno deciso di rispondere alla crisi con un taglio di circa 60 centesimi di euro in più sul litro di benzina e circa 50 centesimi sul gasolio.
Pertanto il taglio regionale, sommato a quello attuale dello Stato, porterà ad una riduzione sostanzialmente doppia, rielaborando il costo al litro di 1,5/1,6 euro per la benzina e di 1,6 euro per il diesel. In attesa che altre regioni prendano provvedimenti analoghi, adottando misure adeguate a tutela dei cittadini, resta l’assoluta incognita sulla natura provvisoria di tali misure: quanto, a livello nazionale, tali sconti potranno attutire i colpi del costante mercato in evoluzione.