Il conflitto Ucraino non accenna a placarsi, con i battaglioni Russi che hanno fatto ingresso nel paese da più fronti.
L’area della centrale di Chernobyl teatro del grave incidente nucleare del 26 aprile 1986 è ora sotto il controllo dei soldati Russi, che da settimane presidiano l’area.
I problemi non sono tardati a insorgere a causa dell’elevato livello di radioattività della zona.
Molti militari hanno subito le conseguenze di una lunga permanenza vicino alla centrale e sono stati costretti a ritirarsi per cure mediche.
I soccorsi sono stati prestati presso il Centro repubblicano bielorusso di ricerca e pratica per la medicina delle razioni e l’ecologia umana.
Dopo che il corpo umano è esposto senza protezioni a livelli così alti di radiazioni, in primo luogo occorre un periodo di decontaminazione lontano da fonti pericolose.
In prima battuta si possono manifestare i sintomi di avvelenamento radioattivo come ustioni, vomito, sindromi cerebrovascolari, sindrome gastrointestinale e sindrome emopoietica.
Nei casi più gravi si arriva addirittura dopo tempo alla comparsa di tumori, in particolare localizzati nella tiroide, l’organo più colpito in queste situazioni.
Il ministero ambientale di Kiev aveva segnalato un aumento preoccupante di radiazioni nell’area di Chernobyl, dovuta a massivi roghi che hanno bruciato oltre 10 Mila ettari di boschi.
Il dietrofront dei militari non è passato inosservato agli americani. Nella serata di mercoledì 30 marzo, il Pentagono ha segnalato come l’esercito russo si stesse ritirando dalle aree che circondano la centrale nucleare.