Mark Zuckerberg tenta una mossa disperata contro TikTok, ma il Washington Post scopre le carte mandando il piano di Facebook in frantumi
Facebook è in crisi, gesto disperato di Mark Zuckerberg
In una recente denuncia da parte del Washington Post, Facebook viene accusata di tramare contro TikTok.
Lo scopo sarebbe danneggiare l’immagine del social cinese di ByteDance, che giorno dopo giorno attira nuovi utenti ai danni di Facebook.
TikTok da pochi mesi è salito sul podio dei social network come re indiscusso e questo pare non sia andato a genio a Mark Zuckerberg e ai suoi investitori.
Secondo le mail di cui il Washington Post è entrato in possesso, Facebook si sarebbe rivolto alla Targeted Victory, una società di consulenza fondata da Zac Moffatt, che nel 2012 era stato il responsabile digitale per la campagna presidenziale di Mitt Romney.
Il compito assegnato sarebbe stato quello di contattare varie riviste e giornali per convincerli a boicottare TikTok, mettendo in risalto quanto l’applicazione fosse dannosa per i giovani utenti.
L’intento principale consisteva nel parlare di video virali, dove venivano proposte delle challenge come atti vandalici o episodi di bullismo. In diverse occasioni si sono trovati degli appigli a challenge di questo tipo, per poi scoprire che in realtà erano nate su facebook.
Il piano per screditare TikTok era contenuto in un documento Google intitolato “Bad TikTok Clips”, di cui il Washington Post è entrato in possesso. Questo conteneva i link ai video che avrebbero dato origine a tendenze dannose tra gli adolescenti, ovviamente tutte false.
Una grande operazione che è stata smascherata e ci porta nei retroscena della guerra social, per accaparrarsi più utenti possibile. Una messa in scena che si è ritorta contro facebook stesso, che parrebbe disposto a tutto pur di non soccombere.