Immaginare due pianeti che si scontrano è un qualcosa degno dei migliori film di fantascienza. Questa volta Hollywood non c’entra, ma è ciò che è realmente successo in una galassia vicina nel 2018.
Eventi simili sono molto più probabili in galassie di recente formazione, dove ancora gli equilibri sono precari e instabili.
Un episodio simile si verificò anche nel nostro sistema e il protagonista dell’incidente fu proprio il nostro pianeta Terra che fu centrato in pieno Theia, un pianeta tra l’orbita nostra e quella di Marte.
Il risultato fu che Theia si integrò con la Terra facendo schizzare numerosi detriti nello spazio, i quali raggruppandosi diedero vita alla luna. Ancora oggi sono rilevabili tracce di Theia, nell’oceano Pacifico e in Africa occidentale.
Questa volta però la galassia protagonista non è la nostra, per fortuna, ma il sistema stellare HD 166191 distante 330 anni luce dalla Terra.
Si tratta di un sistema relativamente giovane con i suoi 10 milioni di anni, dove gli studiosi dell’Università dell’Arizona che hanno condotto gli studi hanno potuto osservare un disco protoplanetario denso di polveri. Le polveri erano presenti anche prima dello scontro dei planetoidi e nel 2018 sono aumentate notevolmente dopo la collisione. Si stima che i corpi collisi avessero un diametro di circa 530 chilometri. Si tratterebbe dunque di pianeti nani, non del tutto formati considerata la giovane età del sistema.
Eventi come quelli osservati sono una fonte di informazioni importante e ci danno la possibilità di studiare e ipotizzare i primi istanti di formazione del nostro sistema solare.