Un genetista cinese, He Jiankui, annuncia nel 2018 di aver fatto nascere due bambini geneticamente modificati. Lo scopo della sperimentazione consiste nella modifica del DNA per renderli immuni dall’Aids.
Tutta la comunità internazionale appresa la notizia si scatenò contro il genetista, accusandolo di aver oltrepassato i limiti etici e professionali.
Lo studio era incentrato nel bloccare l’ingresso del patogeno all’interno delle cellule umane, attraverso dei geni europei naturalmente resistenti alla malattia.
Per effettuare queste modifiche ci si affida alla tecnica di taglio genetico Crispr lavorando sugli embrioni.
Questo metodo ancora pionieristico, in particolare quando si tratta di modificare esseri umani ha potenzialità infinite ma i rischi sono altrettanto alti.
Attraverso un RNA MESSAGGERO si cerca la sequenza di DNA desiderata per effettuare la modifica permanente attraverso un enzima, il Cas9, che lavora in quel preciso punto.
Fino ad ora gli scienziati si erano limitati a lavorare sugli embrioni senza farli poi nascere, cosa che invece ha fatto il genetista cinese.
Se qualcosa durante le operazioni dovesse andare storto, significherebbe condannare quasi certamente i bambini concepiti in questo modo a vivere con gravi patologie.
Si parla quindi di un rischio troppo grande rispetto al beneficio ricercato, con una tecnica ancora acerba.
Le ultime notizie trapelate vedrebbero coinvolti anche gli Usa in questo esperimento, in particolare lo scienziato Michael Deem della Rice University.
Secondo quanto riportato da Stat News, lo scienziato avrebbe avuto regolarmente accesso ai dati sulla sperimentazione clinica tra il 2017 e il 2018.
Da parte sua il ricercatore Deem ha fatto sapere tramite i suoi avvocati di non aver progettato, condotto o eseguito studi o esperimenti relativi all’editing genetico CRISPR-Cas9.
Dai documenti raccolti da Stat News parrebbe emergere che la stessa università fosse a conoscenza della collaborazione ed abbia fatto numerosi sforzi per tenere tutto segreto.