La tecnologia sta facendo passi da gigante e la nuova piattaforma composta da intelligenza artificiale e robotica ne è l’esempio. Assurdo da pensare, ma il macchinario è in grado di individuare il morbo di Parkinson a partire dalle cellule della pelle. Le promesse sono più che buone.
Intelligenza Artificiale: parola agli esperti del settore
Il merito è della New York Stem Cell Foundation (Nyscf) in collaborazione con Google Research. Susan Solomon, amministratrice delegata e co-fondatrice della Nyscf, spiega:
“La tradizionale ricerca sui farmaci non sta funzionando molto bene, specialmente per malattie complesse come il Parkinson”. Marc Berndl ingegnere di Google Research aggiunge: “Questa è una dimostrazione ideale del potere dell’intelligenza artificiale per la ricerca sulle malattie”.
Servendosi dell’archivio di cellule di pazienti del Nyscf e del sistema robotico ‘Nyscf Global Stem Cell Array’ gli esperti hanno osservato immagini di milioni di cellule della pelle (fibroblasti) prelevate da 91 persone, con Parkinson e sane. Da qui sono emersi i risultati desiderati: “Siamo stati in grado di distinguere tra le immagini delle cellule dei pazienti e quelle delle persone sane e tra i diversi sottotipi della malattia”, osserva Bjarki Johannesson, ricercatore di Nyscf. E conclude: “Potremmo persino prevedere in modo abbastanza accurato da quale donatore proviene un campione di cellule”.
Infine Samuel Yang, ricercatore di Google Research, spiega: “Questi metodi di intelligenza artificiale possono determinare ciò che le cellule dei pazienti hanno in comune e che potrebbe non essere altrimenti osservabile. Un altro elemento importante è che gli algoritmi sono imparziali: non si basano su alcuna conoscenza pregressa o preconcetto sul morbo di Parkinson, quindi possiamo scoprire spie completamente nuove della malattia”.