‘AB Aurigae B’ questo è il nome del pianeta scovato da Hubble, con una grande particolarità.
L’universo non finisce mai di stupire e questa volta i ricercatori giapponesi dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone, sulla cima del vulcano Mauna Kea (4.139 m), nell’Isola di Hawaii hanno illustrato tramite una pubblicazione su Nature Astronomy una interessante teoria alternativa sulla formazione dei giganti gassosi come Giove, Nettuno o Saturno.
La prima particolarità che salta all’occhio è la distanza di 93 UA dalla sua stella madre, chiamata AB Aurigae (il pianeta AB Aurigae B). Per chiarire il concetto una UA ovvero unità astronomica e la distanza media tra la Terra e il Sole.
Per citare un esempio concreto, Giove dista mediamente tra le 5 e le 10 UA dalla nostra Stella.
La differenza principale tra il nostro sistema solare e AB Aurigae riguarda appunto il processo di formazione dei giganti gassosi e la distanza dalla stella madre.
Nel nostro caso i giganti gassosi si sono formati accumulando detriti fino a formare un nucleo roccioso con un massa simile alla terra dove al di sopra è seguito un rapido accrescimento di gas, che hanno dato l’aspetto che oggi conosciamo.
Nel sistema stellare AB Aurigae, il pianeta AB Aurigae B ha invece sfruttato un fenomeno noto come instabilità gravitazionale.
Cercando di spiegare in termini semplici, il pianeta si è originato all’interno del disco planetario di gas che ruota attorno ad una giovane stella. Gli astronomi hanno osservato delle onde a spirale di materiale del disco sulla scia di AB Aurigae b, un fenomeno previsto dall’instabilità gravitazionale.
Il team ha stimato la massa di AB Aurigae b in 9 volte quella di Giove. Gli autori hanno ipotizzato che più pianeti potrebbero orbitare attorno a AB Aurigae, poiché hanno osservato indizi di due pianeti in fase di formazione embrionale molto lontani, distanti tra 430 e 580 UA dalla stella.