Nel mondo degli smartphone da tempo ormai, una feature essenziale dal punto di vista della sicurezza per lo sblocco dei device è senza dubbio il riconoscimento biometrico, dall’impronta digitale scansionata con svariate tecnologie fino al riconoscimento del volto con diversi livelli di sicurezza.
Si tratta di una branca della sicurezza che ha visto grandi passi in avanti mai mai grosse rivoluzioni, finora almeno, infatti secondo uno studio condotto da un’equipe di ricercatori spagnoli e iraniani dell’Universitad Carlos III de Madrid e della Shahid Rajae Teacher Training University, presto si potrà usare un altro parametro a dir poco unico, il tracciato elettrocardiografico, opportunamente registrato con appositi strumenti.
L’ECG come ulteriore layer di sicurezza
Utilizzare le impronte digitali è in realtà un metodo di riferimento dal momento che comunque si tratta di una tecnologia facile da realizzare e con costi di produzione abbastanza bassi, ciò non toglie che però presenta delle determinate criticità, le quali in alcuni campi possono porre il tracciato ECG al di sopra nelle preferenze.
Ad esempio nel mondo mobile viene spontaneo pensare ad una possibile accoppiata smartphone e smartwatch o smartband, molti indossabili già ora infatti offrono la possibilità di tracciare l’andamento del cuore, sarebbe dunque necessario installare un’apposita app creata dall’equipe in grado di analizzare il tracciato eseguendo uno scan paragonabile a quello delle onde sonore, il quale creerebbe una mappatura con un grado di precisione addirittura del 96,6%, che sfrutta il fatto che l’impronta sonora di ogni tracciato è unica e irripetibile e difficilmente violabile rispetto all’impronta.