Fermata la produzione delle capsule Crew Dragon, gli sforzi di Space X saranno concentrati tutti su Starship
Space X: stop alla produzione ma non all’utilizzo
Il blocco alla produzione delle capsule Crew Dragon non implicherà uno stop al loro utilizzo.
Il moto di SpaceX è sempre stato il riutilizzo, e al momento sono in servizio 4 capsule pienamente operative.
L’idea è quella di continuare a produrre i componenti necessari alla manutenzione, in modo da continuare a sfruttare la Crew Dragon per le missioni inerenti alla stazione spaziale Internazionale.
L’ultima capsula prodotta capsula verrà impiegata per la missione Crew-4, che vede a bordo anche Samantha Cristoforetti. Questa è stata nominata Freedom e insieme a Endeavour, Resilience e Endurance forma il quartetto delle Crew Dragon riutilizzabili.
Concorrente diretto dell’azienda di Elon Musk è la Boeing, che sta lavorando sui nuovi Cst-100. Tuttavia la Nasa ha rinnovato il contratto a Space X per un valore di 3,5 miliardi a causa dei fallimenti dei test di volo di Boeing, per le nuove missioni in programma Crew-7, Crew-8, Crew-9, con il primo lancio previsto nel 2023.
Il fine è ovviamente quello di mantenere indipendente l’agenzia e l’equipaggio americano dell’ISS, senza dover ricorrere all’aiuto di Roscosmos, Russia, per i lanci tramite le Soyuz.
Le attenzioni ora sono tutte su Starship. Il nuovo enorme razzo formato da Super Heavy e Ship secondo le parole di Elon Musk dovrebbe compiere il suo viaggio inaugurale entro il maggio del 2022, anche se in tanti pensano che sarà rimandato a causa del poco tempo.
Un ulteriore problema in vista si starebbe creando a causa del ritardo nella consegna della valutazione ambientale da parte di FAA che ha come ultimo termine il 29 aprile. Ne consegue dunque che prima di questa data non avverrà nessun test.
La NASA sta puntando tutto su Starship e sulla possibilità di utilizzarlo come lander lunare non oltre il 2024.